“Il ponte è una struttura ed un elemento “sintattico” per eccellenza: esso mette insieme, riunisce, raduna, unifica, stabilisce una continuità. E’ l’idea di comunicazione, di connessione, di passaggio […]”
Il ponte è l’ultimo tassello necessario al completamento del Chilometro della Conoscenza, un percorso culturale e assieme un corridoio verde di grande valore naturalistico e unicità paesaggistica, che riunendo attraverso i rispettivi parchi secolari, per un totale di 17 ettari, alcune ville storiche del primo bacino del lago di Como, si configura esso stesso come ponte, tra pubblico e privato, tradizione e innovazione, locale e internazionale, favorendo la nascita di importanti sinergie tra istituzioni, imprese, associazioni culturali e fondazioni. Dopo aver realizzato il primo collegamento fisico tra le due metà del Parco di Villa Olmo tagliate dalla via Regina (Ponte del Chilometro 2012), si poneva il problema di connettere il territorio pubblico del parco di Villa Olmo e quello privato di Villa del Grumello.
Un secondo ponte diventava dunque necessario per continuare il percorso pedonale, per il quale l’ostacolo da superare era la stretta via Paolo Celesia, cinta da due muri in pietra.
La presenza storica dei tracciati ai quali ci si sovrapponeva, unita alla consapevolezza di muoversi in un territorio prezioso, ha generato un progetto che ha fatto della essenzialità il suo principale carattere. In un parco dove la bellezza naturale e storica domina sopra tutto, ciò che si è voluto evitare è ogni tentazione stilistica o virtuosismo tecnicistico, compiendo invece uno sforzo di riduzione in chiave astratta.
Concepito come un cannocchiale di legno, sostanzialmente un estruso dove alla struttura in ferro zincato viene sovrapposta una fasciatura in doghe di larice che risolvono sia il piano orizzontale di calpestìo che i tamponamenti laterali, il ponte si appoggia con leggerezza effettiva e visiva sul sito, secondo una logica di studio dei pezzi prefabbricati possibile attraverso un disegno meticoloso del terreno e dei singoli pezzi assemblati per un collocamento sul posto di alta precisione.
Costituito da 13 campate di 1,60 metri, per una lunghezza complessiva di 21metri e una larghezza di 1, 20 netta, la struttura rispecchia il carattere di intimità del luogo, cercando di intervenire nel territorio con sensibilità e chiarezza costruttiva.
Vittorio Ugo, I Luoghi di Dedalo, Elementi teorici dell’architettura, Ed. Dedalo, Bari, 1991.
2012
Camera di Commercio di Como
Arch. Paolo Brambilla, Arch. Renato Conti, Arch. Elisabetta Orsoni, Arch. Corrado Tagliabue
Ing. G. Michele Colombo
Arch. Martina Iapichino
Paolo Brambilla